[an error occurred while processing this directive]
[an error occurred while processing this directive]

Ricordando Vincenzo Bellini

  • Andato in onda:20/09/2016
  • Visualizzazioni:

      RICORDANDO VINCENZO BELLINI

      (Catania, 3 novembre 1801 – Puteaux, 23 settembre 1835)

      Radio 8 Opera ricorda Vincenzo Bellini, genio musicale catanese, nell’anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 23 settembre 1835.

      “Ah non credea mirarti sì presto estinto o fiore”, si legge, dal libretto de La Sonnambula, sul suo monumento sepolcrale nel duomo di Catania: umanamente è vero, se si pensa che il compositore, rinomato anche per la sua bellezza, morì a Parigi, oltretutto in solitudine ed in circostanze misteriose, a soli 34 anni. A poco vale che i concittadini lo abbiano riportato con gran pompa verso la fine dell'800 nella sua Patria, restituendolo alla sua terra, se egli vi giace rischiando di non essere adeguatamente ricordato e celebrato.

      Fra i grandi autori d'Opera, infatti, Bellini è quello meno rappresentato, ad eccezione di Norma, La Sonnambula e I Puritani. Il resto del suo repertorio, raramente messo in scena, fu nel tempo definito “astruso”, “ripetitivo”, a tratti perfino “ingenuo”, vocalmente sempre difficile da eseguire, con risultati in termini di successo di pubblico tutto sommato esigui.

      Il talento di Bellini nel cesellare melodie della più limpida bellezza, conserva ancora oggi un'aura di magia, mentre la sua personalità artistica si lascia difficilmente inquadrare entro le categorie storiografiche.

      Legato ad una concezione musicale basata sul primato della linea melodica, sia vocale che strumentale, Bellini portò prima a Milano e poi a Parigi un'eco di quella cultura mediterranea che l'Europa romantica aveva idealizzato nel mito della classicità. Il giovane Wagner ne fu tanto abbagliato da ambientare proprio in Sicilia la sua seconda opera, Il divieto d'amare, additando la chiarezza del canto belliniano a modello per gli operisti tedeschi e tentando di seguirlo a sua volta.

      Nella situazione musicale italiana, dominata dalla figura di Rossini, Bellini si affermava con un accento nuovo e decisamente personale. Il suo interesse si accentrava sull'aspetto puramente vocale dell'opera: sebbene non mancassero momenti strumentali geniali, l'orchestra presentava infatti minore importanza che non in Rossini così come la caratterizzazione ritmica del discorso. La melodia belliniana rappresenta l'ultima, personalissima incarnazione del “bel canto”, rivissuto non nei suoi aspetti più virtuosistici ma in una romantica trasfigurazione che aderisce ai suoi caratteri più profondamente espressivi.

      Angelo Procino

      Commenti

      Riduci
      [an error occurred while processing this directive]
      [an error occurred while processing this directive] [an error occurred while processing this directive]